National Early Warning Score 2 Per Identificare La Sepsi In Pronto Soccorso: Una Revisione Della Letteratura

National Early Warning Score 2 To Identify Sepsis In The Emergency Department: A Review Of The Literature

 

RIASSUNTO

Obiettivo. Lo studio si pone l’obiettivo di comprendere sensibilità e specificità degli studi presenti in letteratura dello score NEWS2 al fine di identificare precocemente pazienti a rischio evolutivo per sepsi attraverso l’utilizzo dello score già in fase di triage intra-ospedaliero, confrontandolo con l’accuratezza diagnostica del qSOFA: quick Sequential [Sepsis-related] Organ Failure Assessment per sepsi con disfunzioni d’organo, mortalità correlata all’infezione o terapia intensiva a causa di un’infezione, soprattutto in pazienti per codice di priorità di livello 3, 4 e 5 in quanto i livelli 1 e 2 rappresentano, rispettivamente, assenza o rapido deterioramento di una o più funzioni vitali e rischio di compromissione delle funzioni vitali. Materiali e Metodi. Lo studio si fonda su una revisione della letteratura interrogando quattro banche dati tra cui PuBMed, Cinahl, Embase e Cochrane Library e le Linee Guida del Consiglio Sanitario Regionale della Regione Toscana (2016). Lo studio si pone altresì un quesito, ovvero: l’utilizzo del sistema di allerta rapido NEWS 2 nel triage intra ospedaliero porta ad un riconoscimento e ad un trattamento precoce di pazienti ad alto rischio di sepsi? Risultati. Il NEWS è più accurato nel prevedere la mortalità o il ricovero in terapia intensiva a causa di un’infezione entro 72 ore rispetto a qSOFA e SIRS nei pazienti sospettati di sepsi al momento della presentazione iniziale al Pronto Soccorso. Questo potenzialmente aiuterà la diagnosi precoce di tutti i pazienti a rischio di deterioramento dell’ED, compresi quelli a rischio di mortalità per sepsi. Conclusioni. L’utilizzo del NEWS 2 è importante per il potere predittivo di priorità urgente, aumentando la capacità di discriminare i pazienti che potrebbero peggiorare la loro condizione, nonostante a priori siano classificati in altro modo. L’implementazione del NEWS 2 tra le procedure di Triage a livello ospedaliero serve efficacemente a prevedere la mortalità precoce e a rilevare i pazienti ad alto rischio. Parole Chiave. Early Warning Score, parametric vitali, qSOFA, NEWS2, sepsi, SIRS.

 

ABSTRACT

Aims. The aim of this study is to understand the described sensitivity and specificity in the literature of the score NEWS2 to identify early patients at developmental risk for sepsis through the use of the score in the intra-hospital triage phase, comparing it with the diagnostic accuracy of qSOFA: Quick Sequential [Sepsis-related] Organ Failure Assessment for sepsis with organ dysfunction, infection-related mortality, or ICU due to infection, especially in patients by priority code level 3, 4, and 5 as levels 1 and 2 represent absence or rapid deterioration of one or more vital functions and risk of impairment of vital functions, respectively. Materials and Methods. The study is based on a literature review by querying four databases, including PubMed, Cinahl, Embase, and Cochrane Library and the Guidelines of the Regional Health Council of Tuscany Region (2016). The study also asks a question: Does the use of the NEWS 2 early warning system in intrahospital triage lead to early recognition and treatment of patients at high risk for sepsis? Results. The NEWS is more accurate in predicting mortality or ICU admission due to infection within 72 hours than qSOFA and SIRS in patients suspected of sepsis at initial presentation to the emergency department. This will potentially aid in the early diagnosis of all patients at risk for ED deterioration, including those at risk for sepsis-related mortality. Conclusions. The use of NEWS 2 is important because of the predictive power of urgent priority, increasing the ability to discriminate patients who may be worsening their condition, despite a priori being otherwise classified. Implementation of the NEWS 2 among hospital-wide triage procedures effectively predicts early mortality and detects high-risk patients. Keywords. Early Warning Score, Vital signs, qSOFA, NEWS2, sepsis, SIRS.

 

INTRODUZIONE

La sepsi è uno dei problemi più importanti della medicina, a causa della sua complessità, dalla fisiopatologia agli aspetti clinici e terapeutici; è una condizione clinica di cui ci si preoccupa sotto diversi punti di vista: aumento dell’incidenza, difficoltà della diagnosi, alta mortalità, tempo-dipendenza e costi importanti (2). È una sindrome complessa, caratterizzata da un’abnorme attivazione del sistema immunitario dell’organismo, che da difensiva si trasforma, essa stessa, in causa di insulto (2). Può evolvere in shock settico e in disfunzione multi-organo. La rapidità nella diagnosi e nell’intervento terapeutico appropriato sin dalle prime ore dalla comparsa di sepsi severa, è un determinante fondamentale per la sopravvivenza del paziente. Negli ultimi anni si è osservato un notevole sviluppo nelle terapie di supporto per i pazienti con sepsi e shock settico (terapie di emofiltrazione renale, differenti tecniche di supporto ventilatorio e cardiovascolare) e della terapia antimicrobica ed antinfiammatoria; tuttavia, la mortalità rimane ancora elevata, rappresentando la principale causa di morte dei pazienti ospedalizzati (2). La sepsi è un problema sanitario globale e rappresenta la principale causa di morte per infezione e il riconoscimento precoce e la diagnosi di sepsi è necessaria per prevenire il passaggio in shock settico, associato ad un tasso di mortalità del 40%. Una particolare criticità della sepsi è il fatto che non abbia un reparto specifico di destinazione, inteso come area di trattamento e ricovero, come può essere la neurologia per l’ictus o la cardiologia per l’IMA (Infarto Acuto del Miocardio). La mortalità per sepsi è cinque volte superiore a quella dell’ictus e 6-10 volte superiore a quella della SCA (Sindrome Coronarica Acuta) (2). In Europa la sepsi severa e lo shock settico interessano rispettivamente il 37% ed il 15% dei pazienti ricoverati in terapia intensiva con una mortalità superiore al 50% dei casi (2). Negli Stati Uniti, l’incidenza di sepsi è di 50-95 casi per 100.000 abitanti. Tale patologia interessa il 2% dei pazienti ospedalizzati ed il 10% di quelli ricoverati in terapia intensiva. L’incidenza in Australia è 77 casi/100.000 abitanti; in Francia è di 95 casi/100.000 abitanti e in Inghilterra di 51 casi/100.000 abitanti. Tale sindrome riguarda principalmente i pazienti anziani, con età superiore ai 65 anni e con co-morbidità (2).
Vi sono anche dei fattori predisponenti lo sviluppo della sepsi:

  • età estreme;
  • tipo di infezione e sito di infezione;
  • co-morbidità (diabete, tumori, insufficienza renale ed epatica, trapianto d’organo, malnutrizione);
  • sesso (maschile);
  • immunodeficienza (HIV o da farmaci);
  • fattori genetici e polimorfismo dei geni che regolano l’immunità.

Lo shock si sviluppa in circa il 40% dei pazienti con sepsi, e il 60-80% dei pazienti con shock settico muore. La sepsi è una sindrome con un tempo di decorso critico. Nelle prime fasi, sebbene sia più difficile da identificare, è facilmente trattabile con una diagnosi tempestiva e un trattamento appropriato. Nelle fasi avanzate è più facile da riconoscere ma più difficile da trattare. Non esiste alcun singolo test diagnostico che possa diagnosticare con certezza la sepsi e lo shock settico. La sepsi e lo shock settico sono sindromi cliniche, definite come una costellazione di segni e di sintomi, anormalità identificabili con esami di laboratorio e alterazioni fisiopatologiche specifiche (2).
È necessario che ai pazienti con sospetta sepsi venga assegnato un codice di priorità elevato per evitare che tempo prezioso venga perso durante l’attesa prima della presa in carico. Nei nuovi algoritmi di triage è stato inserito l’algoritmo per sospetta infezione con i seguenti obiettivi:

  • Identificazione precoce del paziente con sospetta infezione e giusta attribuzione del codice numerico di priorità attraverso l’utilizzo di precisi strumenti
  • Attivazione del Percorso sepsi all’interno dell’area di alta Intensità del DEA
  • Consapevolezza e condivisione degli infermieri di essere parte integrante di un team work

L’algoritmo tiene in considerazione elementi di allarme e fattori di rischio di immunodepressione, etc (2). Sono stati messi a punto numerosi punteggi sia per l’individuazione che per la prognosi della sepsi. Questi includono la sindrome da risposta infiammatoria sistemica (SIRS), Quick Sequential Organ Failure Assessment (qSOFA) e, più recentemente, il National Early Warning Score 2 (NEWS2).
L’utilizzo di questi score aiuta nell’identificazione dei pazienti a rischio di sepsi (3). Dal 1997, è stato proposto un punteggio di allerta precoce (EWS) basato su semplici parametri fisiologici per la diagnosi precoce dei pazienti che sviluppano malattie critiche, la maggior parte degli ospedali ha implementato sistemi aggregati ponderati di track and trigger.
Nel 2007, il National Institute for Health and Clinical Excellence (NICE) ha raccomandato l’uso di sei parametri fisiologici: pressione sanguigna sistolica (SBP), frequenza cardiaca (HR), frequenza respiratoria (RR), temperatura corporea (BT), saturazione periferica di ossiemoglobina (SpO2) e livello di coscienza (4). Ai sei parametri fisiologici raccomandati dal NICE è stata aggiunta la somministrazione supplementare di ossigeno al paziente (5). Questo studio ha avuto un impatto notevole, e il Royal College of Physicians ha adottato e riportato la prima versione del National Early Warning Score (NEWS) nel 2012 (5). La sicurezza dei pazienti si basa sulla valutazione e sulle azioni tempestive del personale infermieristico.
L’Early Warning Score (EWS) è stato raccomandato e implementato per migliorare la sicurezza dei pazienti garantendo che il deterioramento del paziente sia riconosciuto e affrontato nell’assistenza sanitaria. Nonostante l’uso dell’EWS, sussistono ancora problemi nel rilevamento del deterioramento del paziente da parte del personale infermieristico; gli errori nell’EWS e la mancata aderenza ai protocolli di riferimento sono stati evidenziati (6). Il percorso proposto è applicabile ogni qualvolta si sospetti un caso di sepsi grave o shock settico in un paziente adulto (7). Le pazienti gravide hanno un loro percorso che prevede già l’uso dei MEOWS (Modified Early Obstetric Warning Score). Nel dicembre 2017, il Royal College of Physicians of London (RCPL) ha pubblicato un aggiornamento alle linee guida National Early Warning Score, pubblicando il National Early Warning Score 2 (NEWS 2), che include diverse modifiche relative alle rilevazioni dei segni vitali delle NEWS. L’aggiornamento del sistema NEWS è stato determinato da 4 obiettivi, uno di questi è come utilizzare il sistema di allerta rapido per identificare i pazienti che sono a rischio di sepsi, che hanno un rapido deterioramento clinico e per questo richiedono un intervento clinico urgente. Per rispondere alle preoccupazioni relative a NEWS e all’insufficienza respiratoria di tipo II (T2RF), NEWS 2 include una nuova scala di punteggio della SpO2 per i pazienti con/al rischio di T2RF (8). Questa scala, denominata scala SpO2 “2” dà importanza a soglie di SpO2 più basse rispetto alle NEWS e combina queste soglie più basse con i pesi per l’uso di ossigeno supplementare a livelli di SpO2 più alti, riflettendo la preoccupazione dell’insufficienza respiratoria iperossiemica indotta da iperossiemia. Sebbene la derivazione di queste soglie non sia stata presentata e NEWS 2 non sia ancora validata, il NHS inglese ha approvato l’uso di NEWS 2 in area critica in un contesto intra ed extra ospedaliero (9). L’adeguamento NEWS 2 per i pazienti con/al rischio di T2RF differisce dalle NEWS nell’assegnazione dei pesi alla SpO2 misurata (NEWS pesa valori di SpO2 inferiori al 96%; NEWS2 inferiori all’88%). Inoltre, per i pazienti con/al rischio di T2RF, la NEWS 2 assegna i pesi per i valori di SpO2 superiori al 92% quando ricevono ossigeno (9).
Il National Early Warning Score 2 (NEWS2) è il più utilizzato a livello internazionale e validato nel contesto pre e ospedaliero. Il NEWS 2 ha un’elevata capacità predittiva ed è un eccellente strumento che aiuta i professionisti nel processo decisionale clinico. Sono stati ridefiniti i livelli di rischio introducendo il valore soglia 5 che permette:

  1. di porre l’ipotesi diagnostica di sepsi in qualsiasi paziente con infezione confermata, segni o sintomi di infezione o ad alto rischio infettivo.
  2. di innescare l’attivazione del team di emergenza medica per la gestione della sepsi (2).

L’utilizzo dello score in tutti i ricoverati permette, indipendentemente dallo stato settico, di inquadrare precocemente i pazienti ad alto rischio di deterioramento rapido delle condizioni cliniche e di attivare la rivalutazione medica (2). La revisione del presente studio si pone l’obiettivo di evidenziare la capacità del NEWS 2 di identificare precocemente pazienti a rischio evolutivo di sepsi durante la fase di Triage intraospedaliero, confrontando l’accuratezza diagnostica del qSOFA e del NEWS2 per sepsi con disfunzioni d’organo, mortalità correlata all’infezione o terapia intensiva a causa di un’infezione.

 

MATERIALI E METODI

È stata condotta una revisione della letteratura su fonti digitali utilizzando le seguenti banche dati scientifiche: PubMed, CINAHL, Cochrane Library, Embase (Figura 1). La ricerca ha considerato gli articoli pubblicati negli ultimi 10 anni. Nella ricerca sono state utilizzate le parole chiave Early warning score, vital signs, qSOFA, NEWS2, sepsis e gli operatori boleani OR/AND, assieme al thesaurus MeSH per PubMed e Keywords specifiche per ciascuna banca dati.
I limiti impostati sono stati:

  • Età > 18 anni
  • Periodo di pubblicazione: ultimi 10 anni
  • Lingua: inglese/italiano

Sono stati inclusi gli studi mixed methods che comprendevano assistiti in Pronto Soccorso. I campioni reclutati nelle indagini di questa revisione includono assistiti adulti di età media di 64 anni, in prevalenza di sesso maschile, per la maggior parte con patologie cardiache concomitanti e una mortalità intra ospedaliera per insufficienza respiratoria di tipo II del 54 %. Dalla ricerca sono stati esclusi tutti gli studi che comprendevano pazienti pediatrici e donne gravide. La ricerca ha identificato complessivamente 1.237 articoli distribuiti in quattro banche dati scientifiche. Dopo screeming dei duplicati e degli articoli non pertinenti per Titolo e Abstract, sono stati individuati 19 articoli full text valutati per eleggibilità, di cui 9 hanno soddisfatto i criteri di inclusione in quanto focalizzati sulla presa in carico del paziente settico o a rischio in Pronto Soccorso secondo le linee guida del National Early Warning Score 2. Gli articoli sono: uno studio di database multicentrico [Marco A.F. Pimentel], uno studio osservazionale [Lisa Mellhammar], quattro studi retrospettivi [Shannon M. Fernando], [Luke E Hodgson], [Hassan Zaidi], e [Omar A. Usman], tre studi prospettici di coorte multicentrici di osservazione [Francisco Martìn-Rodrìguez], [Walter Spagnolli] e [Matthew M Churpek].

 

RISULTATI

Risultati principali
Caratteristiche degli assistiti

  • L’età media degli assistiti è di 64 anni (range 54-74)
  • Il genere maggiormente rappresentato è quello maschile (63%)
  • L’etnia maggiormente rappresentata è quella di altri gruppi etnici (18%)
  • Le comorbidità più riscontrate sono legate a patologie cardiache
  • La mortalità intra-ospedaliera per pazienti con insufficienza respiratoria di tipo II è del 52%

5.3.2 Risultati secondari
Metriche di performance dei tre sistemi di punteggio (News e News 2) per la previsione del risultato primario nei tre gruppi di rischio:

  1. Con documentata Insufficienza respiratoria di tipo II
  2. A rischio di insorgenza di Insufficienza respiratoria di tipo II
  3. Non a rischio di insorgenza di Insufficienza respiratoria di tipo II

che comprendono l’area sotto la curva delle caratteristiche operative del ricevitore (AUROC), con intervallo di confidenza del 95% (CI), e valori di sensibilità, specificità e valore predittivo positivo ad una soglia di 5 e 7.
Ai cut-off di 5 e 7 punti i valori predittivi positivi erano più alti per NEWS2 rispetto a NEWS.
Nella seconda valutazione dei punteggi di stratificazione del rischio per la sepsi NEWS 2 è risultato superiore al qSOFA nello screening per l’esito composito; sepsi con disfunzione d’organo, mortalità legata all’infezione o terapia intensiva a causa di un’infezione.
NEWS 2 ha avuto AUC significativamente più alta, 0.70 (95% CI 0.65 – 0.74) rispetto a qSOFA, AUC 0.62 (95% CI 0.57 – 0.67) p=0.02. La superiorità delle NEWS 2 rispetto al qSOFA è stata vera sia tra i pazienti infetti (coorte A) che tra quelli indifferenziati (Coorte B).

 

DISCUSSIONE E CONCLUSIONI

Lo scopo dello studio è quello di mettere in evidenza se il New Early Warning Score 2 riesca ad identificare precocemente i pazienti a rischio evolutivo di sepsi durante la fase di Triage intraospedaliero all’interno del Pronto Soccorso. I campioni reclutati nelle indagini di questa revisione includono assistiti adulti in prevalenza di sesso maschile, a rischio evolutivo di sepsi, di qualsiasi etnia, per la maggior parte con patologie cardiache concomitanti. Gli studi inclusi in questa revisione concordano nell’affermare che il New Early Warning Score 2 risulta efficace per l’identificazione rapida di pazienti a rischio sepsi. Nella valutazione dei punteggi di stratificazione del rischio di sepsi all’interno dei Pronto Soccorso il NEWS 2 è risultato superiore al qSOFA nello screening per l’esito composito; sepsi con disfunzione d’organo, mortalità legata all’infezione o terapia intensiva a causa di un’infezione. La superiorità delle NEWS 2 rispetto al qSOFA è stata testata sia tra i pazienti infetti che tra quelli indifferenziati. In accordo con la constatazione di Seymour et al. all’interno dello studio osservazionale di Lisa Mellhammar, l’accuratezza non è migliorata con l’aggiunta di lattato al qSOFA. (4)
In precedenza, è stato dimostrato che l’HBP (High Blood Pressure) è superiore al lattato nella previsione della sepsi e quindi l’aggiunta di HBP al qSOFA è stata testata. L’HBP ha migliorato significativamente le prestazioni del qSOFA nei pazienti infetti ma NEWS 2 ha comunque dato risultati migliori. Le NEWS hanno dimostrato in precedenza di essere superiori al qSOFA per il rilevamento della sepsi all’interno del Pronto Soccorso. NEWS 2 si differenzia da NEWS per l’inclusione di diverse scale di SaO2 e l’aggiunta di una coscienza alterata, di conseguenza in questo studio l’area sottesa alla curva (AUC) risulta più elevata per NEWS 2 rispetto al qSOFA.
L’AUC più alta nei pazienti infetti per entrambi i punteggi, che erano dovuti a maggiori specificità ma a sensibilità più basse, è probabilmente multifattoriale. Di particolare importanza è stato il fatto che la coorte A fosse più omogenea, costituita solo da pazienti infetti e anche a causa delle differenze nei criteri di inclusione. (4) Il fatto che uno studio determini o meno un punteggio di stratificazione del rischio di valore dipende fortemente dal risultato scelto. Molti studi precedenti riguardanti il qSOFA hanno utilizzato la mortalità come risultato primario. Tuttavia, concentrarsi solo sulla mortalità implica che il peggioramento dei risultati fisiologici non è clinicamente importante. Poiché gli effetti a lungo termine della sepsi sono diventati più evidenti, lo sviluppo della sepsi stessa è un risultato importante.
Rispetto agli studi con la mortalità come risultato primario, l’AUC e la sensibilità del qSOFA erano un po’ più basse in questo studio, tuttavia questo concordava con gli studi precedenti che utilizzavano la sepsi come risultato primario. (4) La valutazione in riferimento ai pazienti più gravemente malati potrebbe portare a sovrastimare la sensibilità e il valore predittivo negativo. Un recente studio di Usman et al. ha utilizzato la sepsi grave come esito, ma con l’AUC più elevata per il qSOFA rispetto al presente studio. (4) L’inclusione della disfunzione nervosa centrale nell’esito e il periodo più breve valutato per la sepsi hanno probabilmente contribuito all’aumento dell’AUC; per diversi pazienti in questo studio osservazionale di Lisa Mellhammar la sepsi è stata rilevata dopo otto ore. Anche se è stata trovata una specificità molto alta, la scarsa sensibilità di due punti qSOFA diminuisce la sua utilità in un’impostazione di Pronto Soccorso durante lo screening per una condizione come la sepsi, che mira a catturare tutti i potenziali pazienti per un trattamento rapido. È stata inclusa la mortalità a 30 giorni come risultato secondario. La mortalità in entrambe le coorti è stata bassa, generando ampi intervalli di confidenza per la mortalità a 30 giorni. (4) Inoltre, nel valutare l’effetto dell’aggiunta di lattato ai punteggi di stratificazione del rischio, l’iperlattatemia è stata esclusa dalla definizione di sepsi. È possibile che anche altri parametri, come i segni vitali che erano presenti nei punteggi e nella definizione di sepsi, possano distorcere i risultati. Tuttavia, questa distorsione risulta inevitabile, poiché non esiste un test diagnostico gold standard per la sepsi con cui si possano confrontare i diversi punteggi. Un metodo per sondare questo bias sarebbe invece quello di affrontare la validità predittiva, che valuta la performance relativa del punteggio in base alla loro capacità di identificare i pazienti a maggior rischio per gli eventi a valle associati alla condizione di interesse. In questo contesto, la mortalità attribuibile (rettificata per i fattori di rischio noti) avrebbe potuto essere eseguita. Tuttavia, è stato ritenuto che questo approccio non riducesse significativamente il bias. (4)
Lo studio di database multicentrico di Marco A. F. Pimentel è il primo studio che valuta le prestazioni di NEWS2 in pazienti ospedalizzati che hanno documentato l’insufficienza respiratoria di tipo 2 (T2RF) o ne sono a rischio. (9) Per l’esito primario – morte in ospedale entro 24 ore da un’osservazione – ai cut-off del Royal College di medici (RCPL) suggeriti di 5 e 7 punti, i valori predittivi positivi (PPV) erano più alti per NEWS2 rispetto a NEWS. (9) Sono stati suggeriti punteggi modificati per tener conto della fisiologia cronicamente alterata nei pazienti con patologie respiratorie. (9) Questo studio si concentra sui gruppi di pazienti per i quali è stata prevista la nuova “scala” di punteggio della SpO2 nelle NEWS 2. (9) Lo studio dimostra che l’uso combinato del NEWS2 e del triage ospedaliero può aiutare a identificare i pazienti ad alto rischio di morte precoce, compresi quelli che a priori non erano emergenze o casi di rianimazione. I risultati risultano coerenti con quelli degli studi precedenti, dove la combinazione dei dati fisiologici e clinici delle NEWS2 insieme a dati aggiuntivi a livello ospedaliero durante il triage all’interno del Pronto Soccorso migliora la capacità predittiva dei modelli studiati. (10) Il NEWS 2 rappresenta un sistema convalidato e facile da usare.
Allo stesso modo, il Pronto Soccorso sta compiendo un importante sforzo per migliorare la propria capacità di controllare adeguatamente i pazienti e rilevare rapidamente i casi più gravi, per i quali i sistemi di triage strutturato rappresentano uno strumento ottimale. (10) È possibile trovare in letteratura diversi studi sull’ Early Warning Score, ma è stato optato per il NEWS 2 perché è attualmente il più utilizzato nel PhEMS e ha un’elevata consistenza bibliografica. (10)
È stata impostata la mortalità a 2, 7 e 30 giorni per qualsiasi causa come principale variabile di esito, trascurando i decessi al di fuori di questa finestra e al di fuori dell’ospedale. (10)
Sono stati esclusi i pazienti che non necessitavano di essere trasportati in ospedale o che sono stati evacuati in unità di supporto vitale di base per patologie minori (dopo essere stati visitati da un medico) per massimizzare l’omogeneità della coorte di pazienti. (10) Nello studio prospettico di coorte multicentrico di osservazione di Matthew M Churpek attesta che le NEWS avevano una discriminazione più elevata rispetto al qSOFA quando si utilizzava la stessa definizione di sospetto di infezione come nel documento originale di Seymour et al. All’interno dello studio, il NEWS, punteggio di allerta precoce progettato per l’uso nei reparti generali in tutti i pazienti, è accurato e più preciso sia del SIRS che del qSOFA. (11)
Il SOFA è stato meno accurato di questi punteggi, probabilmente perché include diversi parametri di laboratorio, che potrebbero non essere prontamente disponibili all’inizio del ricovero di un paziente, e in questo studio sono stati inclusi solo i dati fino al momento del sospetto iniziale di infezione. (11) Nello studio retrospettivo di Luke E Hodgson le regolazioni della SpO2 del NEWS2 puntano a migliorare la sicurezza per i pazienti con insufficienza respiratoria ipercapnica che normalmente avrebbero un intervallo di SpO2 dell’88-92%. (12) Il NEWS è ben validato nelle impostazioni di più pazienti e fornisce una standardizzazione con tutti i vantaggi di questo approccio. Infatti, i pazienti respiratori sono stati inclusi nello studio di derivazione NEWS e in un analogo punteggio di allarme precoce precedente. Un recente ampio studio danese ha riscontrato cali di sensibilità simili per la mortalità di 48 ore e il ricovero in terapia intensiva (ICU) e ha rilevato che i record declassati dalle modifiche NEWS in una soglia di chiamata inferiore erano più frequentemente seguiti da una mortalità di 48 ore o da un ricovero in ICU rispetto ai record con un NEWS non modificato nella stessa soglia di punteggio; ciò suggerisce che lo scopo del NEWS, che rileva il deterioramento, può essere compromesso dalle modifiche. (12) L’aggiornamento del sistema NEWS è stato determinato da 4 obiettivi, uno di questi è come utilizzare il sistema di allerta rapido per identificare i pazienti a rischio di sepsi, che hanno un rapido deterioramento clinico e per questo richiedono un intervento clinico urgente. Per rispondere alle preoccupazioni relative a NEWS e all’insufficienza respiratoria di tipo II (T2RF), NEWS 2 include una nuova scala di punteggio della SpO2 per i pazienti con/al rischio di T2RF. (8) Concludendo, si raccomanda l’utilizzo del NEWS 2 per la definizione d’urgenza clinica in merito alla selezione di pazienti a rischio sepsi in quanto presenta una discriminazione più elevata e precisa.

 

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

  1. Ministero della Salute, “Linee Guida Nazionali Triage Intraospedaliero”, Agosto 2019
  2. Daniela Accorgi, Elisabetta Alti, et al., “Lotta alla sepsi, Call to Action: visione, strategia, azione”, 2017
  3. Brink A, Alsma J, Verdonschot RJCG, Rood PPM, Zietse R, Lingsma HF, et al. “Predicting mortality in patients with suspected sepsis at the Emergency Department; A retrospective cohort study comparing qSOFA, SIRS and National Early Warning Score”, 25 gennaio 2019
  4. Mellhammar L, Linder A, Tverring J, Christensson B, Boyd JH, Sendi P, et al. “NEWS2 Is Superior to qSOFA in Detecting Sepsis with Organ Dysfunction in the Emergency Department”.
  5. ee SB, Kim DH, Kim T, Kang C, Lee SH, Jeong JH, et al. “Emergency Department Triage Early Warning Score (TREWS) predicts in-hospital mortality in the emergency department”. The American Journal of Emergency Medicine. 1 febbraio 2020;
  6. Jensen JK, Skår R, Tveit B. “Introducing the National Early Warning Score – A qualitative study of hospital nurses’ perceptions and reactions”, 2019;
    Dott. Pasquale Fratto, “Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) per la gestione di pazienti adulti affetti da sepsi grave e shock settico”, 2015
  7. Usman OA, Usman AA, Ward MA. “Comparison of SIRS, qSOFA, and NEWS for the early identification of sepsis in the Emergency Department”, 2019.
  8. Pimentel MAF, Redfern OC, Gerry S, Collins GS, Malycha J, Prytherch D, et al. “A comparison of the ability of the National Early Warning Score and the National Early Warning Score 2 to identify patients at risk of in-hospital mortality: A multi-centre database study”, 2019
  9. Martín-Rodríguez F, López-Izquierdo R, del Pozo Vegas C, Delgado-Benito JF, del Pozo Pérez C, Carbajosa Rodríguez V, et al. “A Multicenter
  10. Observational Prospective Cohort Study of Association of the Prehospital National Early Warning Score 2 and Hospital Triage with Early Mortality”.
  11. Churpek MM, Snyder A, Han X, Sokol S, Pettit N, Howell MD, et al. “Quick Sepsis-related Organ Failure Assessment, Systemic Inflammatory
  12. Response Syndrome, and Early Warning Scores for Detecting Clinical Deterioration in Infected Patients outside the Intensive Care Unit”.
    Luke E Hodgson, “NEWS2 – too little evidence to implement?”, 2018

Veronica Marosi

Infermiera, ASST Rhodense, Rho, Italia
RN, ASST Rhodense, Rho, Italy
veronicamarosi9@gmail.com

Giorgio Gadda

Coordinatore Infermieristico, Ospedale Niguarda, Milano, Italia
RN, Nursing Coordinator, Niguarda Hospital, Milan, Italy

Claudia Timoftica

Coordinatore Infermieristico, ASST Rhodense, Rho, Italia
RN, Nursing Coordinator, ASST Rhodense, Rho, Italy

Annalisa Alberti

Direttore didattico CLI Università degli Studi di Milano, Direttore Centro di Cultura e Ricerca Infermieristica ASST Rhodense, Rho
Didactic Director of the undergraduate nursing course of Rho, University of Milan, Director of the Nursing Culture and Research Center, ASST Rhodense, Rho

Anne Destrebecq

Professore Ordinario, Presidente Corso di Laurea Infermieristica Università degli Studi di Milano
Full Professor, President of nursing degree course at University of Milan