19 Dic Italian Journal of Nursing compie trent’anni: su queste pagine la storia della professione
Celebrating its thirtieth anniversary, the Italian Journal of Nursing showcases in its pages the history of the profession
La nostra rivista compie trent’anni. Ha cambiato nome, formato, colori, è stata indicizzata, ha visto direttori, redattori e autori diversi, ma da sempre il suo mandato, ossia informare gli infermieri di Milano, Lodi, Monza e Brianza (anche se a ben vedere all’inizio Monza e Brianza non erano contemplate) si è tenuto saldo.
Quella che un tempo si chiamava “Io Infermiere” e che oggi risponde al nome di Italian Journal of Nursing, di cambiamenti nella professione ne ha seguiti parecchi. Trent’anni, di questi tempi, sono una lunga strada. Chi c’era ricorda che negli anni ’90 gli infermieri erano principalmente visti come assistenti dei medici, una figura cosiddetta “ancillare”, e a “Io Infermiere”, come a tutti i professionisti dell’epoca, questa visione stava stretta.
Sono state le numerosissime battaglie, rese pubbliche anche dalle pagine di questa rivista, in tempi in cui i social media non erano nemmeno in fase embrionale, a cambiare lentamente, ma inesorabilmente, le regole del gioco.
L’introduzione di nuovi protocolli, la formazione avanzata e le sempre maggiori responsabilità hanno caratterizzato anni di grandi cambiamenti. Se la rivista oggi ha un nome internazionale, è perché gli infermieri di Milano, Lodi, Monza e Brianza possano riconoscersi in una comunità scientifica che travalica i confini nazionali. Il confronto con gli altri Paesi, soprattutto quelli in cui la sanità vanta livelli di eccellenza, è da sempre fonte di ispirazione e un modo per seguire la rotta.
Negli ultimi 30 anni, siamo diventati figure fondamentali nei team sanitari e partecipiamo attivamente alla pianificazione delle cure e alla gestione dei pazienti. Inoltre, il nostro ruolo, per il quale abbiamo chiesto a gran voce riconoscimento e autonomia, si è esteso al di là delle strutture ospedaliere, raggiungendo le comunità, le case di cura e i programmi di assistenza domiciliare. Tutto è narrato nelle pagine di questa rivista, un tempo piccina, poi in formato A4, oggi solo squisitamente digitale; anche questo, un segno dei tempi. Le ricerche, gli studi, le eccellenze, le sfide e le prospettive della professione sono state raccolte in trent’anni di lavoro. Siamo orgogliosi di avere contribuito al successo di questa testata. Oggi, arriva nei device di 25mila infermieri che possono dichiarare a testa alta di essere una colonna portante del sistema sanitario nazionale.
Nonostante i progressi, ci sono ancora sfide da affrontare; una fra tutte, la carenza di personale infermieristico. Continueremo a testimoniare l’impegno e la dedizione degli infermieri delle nostre province nel migliorare costantemente le cure offerte ai pazienti.
Il nostro futuro è nelle pagine che stiamo per scrivere.
Elisa Crotti