Il valore della prestazione

The worth of performance

Fin dai primi tempi in cui ho iniziato ad esercitare la nostra professione, ho considerato come una criticità lo scarso valore che la collettività attribuisce alla pratica di somministrazione di farmaci per via intramuscolare, ossia la cosiddetta “puntura”.
Dopo anni di professione e di libera professione, ripenso a tutte le volte in cui mi sono sentito frustrato, desolato, demotivato e anche spesso arrabbiato nel imbattermi nella convinzione da parte del paziente che: “la puntura me la faceva la mia vicina e che mi chiedeva 3 € e […] che assolutamente quanto da me richiesto fosse troppo! e poi […] e per una puntura non si può spendere di più, non sei mica un medico! […] l’anno scorso un infermiere mi ha fatto le punture a 5 euro!” e così via.
Più volte mi sono posto domande sul perché sia diffusa questa concezione, ma ancora di più mi sono chiesto che rilevanza hanno i professionisti nel determinare la scarsa consapevolezza di quanto utile possa essere affidarsi ad un vero professionista. Oggi la mia risposta è: tantissimo!
Le credenze e le abitudini vengono in qualche modo tramandate e sono difficili da cambiare, ma è altrettanto vero che la responsabilità principale è ancora tutta di noi Infermieri, perché accettare di erogare una prestazione il cui compenso non è adeguato alle conoscenze necessarie, alle capacità manuali, all’assunzione del rischio, alla capacità d’intervento in caso di complicanze, alla capacità di informare ed educare il paziente oltre al tempo impiegato e alla “fatica” di raggiungere il domicilio del paziente, è indecoroso nei confronti della propria professione e rafforza nell’utente le convinzione che la prestazione è una cosa da niente.

Oltre l’atto tecnico, bisogna che tutti noi infermieri si abbia ben chiaro alcuni aspetti:

      1. il valore della conoscenza
      2. il ruolo del professionista
      3. il valore delle prestazioni

1. Il valore della conoscenza
La conoscenza è il valore principale di ogni professionista che “fa” quello per cui ha studiato e che lo contraddistingue; per l’utente, la conoscenza è sinonimo di garanzia e sicurezza. Questo valore è il più tutelato e difeso da ogni categoria e ordine professionale e la legge punisce chi esercita le professioni abusivamente.
Ad esempio, riconsiderando il caso della intramuscolo, quali sono le conoscenze a monte dell’atto?
In primis, la nostra natura che ha nel DNA la regola delle “7 G” (giusto farmaco; giusta dose; giusta via di somministrazione; giusto orario; giusto paziente; giusta registrazione; giusto controllo), nonché la padronanza delle necessarie nozioni di anatomia, fisiologia, patologia, farmacologia, e così via. Ma sono altrettanto importanti:

      • la conoscenza che ci consente di analizzare e valutare correttamente la prescrizione
      • la conoscenza che ci consente individuare criticità non rilevate in precedenza
      • la conoscenza che ci consente di informare ed educare la persona e o la famiglia sulle paure di eventuali reazioni o effetti indesiderati
      • le conoscenze che ci consentono di prevenire e/o gestire eventuali complicanze
      • e molte altre […]

 

Di fatti, non è poi così raro che un paziente svenga alla vista di un ago o si sviluppino degli ascessi glutei per una contaminazione della procedura.

2. Il ruolo del Professionista
Può anche sembrare banale ma sminuire il valore delle prestazioni è assolutamente controproducente ed implicitamente autorizza il fruitore a ritenere che tale prestazione possa essere eseguita da chiunque e che quindi è di scarso valore. Quali sono gli atteggiamenti che inducono a un’opinione storpiata del professionista e della prestazione?
Semplice:

      1. Il non qualificarsi prima dell’esecuzione della prestazione:
        purtroppo per noi infermieri è importantissimo dare un minimo di informazioni sul chi siamo, come e perché; se l’utente non ci conosce personalmente è necessario informarlo brevemente sulle competenze che si sono maturate che saranno poi la componente principale quale valore che determina l’aspetto economico della prestazione che si andrà eseguire
      2. il più deleterio fra tutti i messaggi non verbali è l’accettazione di compensi che non prevedono almeno la copertura totale delle spese sostenute e quindi deflazionano la professionalità
      3. eseguire la prestazione senza l’emissione di una parcella sanitaria (possibilità che è consentita ai liberi professionisti o in taluni casi ai dipendenti che emettono una prestazione occasionale)
      4. il non poter garantire il risultato e l’assunzione di responsabilità sul proprio operato (quando non si rilascia la ricevuta /parcella professionale)

3. Il valore delle prestazioni
Un problema non da poco che affligge un po’ tutti gli infermieri e che meriterà un capitolo di riflessione a parte è la capacità di definire il corretto valore delle prestazioni. Nel caso delle iniezioni a domicilio è possibile semplificare potendo fare affidamento ad alcuni aspetti cardine che semplificano un’elaborazione matematica.

Pertanto si potrebbe procedere con il seguente criterio. Scenario: ipotizziamo che si riceva una richiesta di esecuzione di iniezioni intramuscolo per 1 volta al giorno per 6 giorni al domicilio del paziente che dista dal professionista circa 3 km, i conti potrebbero essere eseguiti sarebbero i seguenti:

      • considerare il costo dei materiali utilizzati, ipotizziamo 5 € (siringhe, eventuale doppio ago, guanti, garze e disinfettante)
      • considerare i costi di uscita, che sono di fatto il consumo del mezzo di trasporto utilizzato nel quale rientra ovviamente il carburante. Semplificando
      • ipotizziamo che le spese per raggiungere il pazinte a domicilio siano pari a 2€ andata e ritorno per 6 uscite (tot. 12€)
      • considerare il tempo di il professionista impiega per lo spostamento totale andata e ritorno 10 minuti per 6 volte uguale a l’ora (compenso orario per un’ora? 30€ lordi compreso il 4% di ENPAPI)
      • tempo di ingresso a domicilio ed esecuzione della prestazione 10 minuti tranne il primo accesso dove per la verifica delle prescrizioni e aspetti vari ci si impiega 20 minuti. Quindi in totale 70 Minuti pari a 35€ (comprensivi di 4% ENPAPI)
      • è necessario anche considerare tutte le spese accessorie che un libero professionista deve sostenere per l’esercizio professionale quali: l’assicurazione e il commercialista che ipotizzando una spesa totale di 975€ annui corrisponde a 3€ al giorno da dover ammortizzare (quindi per la prestazione in oggetto si potrebbero forfettizzare in 3€ totali)
      • Inoltre, il libero professionista deve anche prevedere una percentuale da aggiungere al totale della prestazione quale accantonamento in caso di periodi di non lavoro (le malattie e le ferie non sono retribuite) e potrebbe essere correttamente identificata nel calcolo del totale della prestazione;
      • quindi, il totale da applicare come parcella per una prestazione si 6 intramuscolo al domicilio del paziente non dovrebbe essere inferiore a 100€ totali comprensivi di 4% ENPAPI, ossia circa 17€ a iniezione.

Tale valore, a mio avviso, è da considerarsi ancora inferiore al valore economico corretto: deve essere considerato che è il professionista a raggiungere il fruitore al domicilio, anziché il paziente a raggiungere lo studio professionale. Invito alla riflessione auspicando che vi sia da parte di tutti noi una coscienza condivisa che anteponga la dignità della nostra professione al facile guadagno di una manciata di spiccioli nel qui e ora dell’attività, senza una pianificazione strategica dell’attività d’impresa.

Stefano Rossi

Infermiere Libero Professionista
RN, Freelance