Gli infermieri sono i soli “buoni” in un mondo oscuro?

UNA NUOVA STORIA (NON CINICA) DELL’UMANITÀ

Autore: Rutger Bregman
Edizioni Feltrinelli

È difficile immaginare un momento storico più appropriato per la lettura di Una nuova storia (non cinica) dell’umanità di Rutger Bregman. Come professionisti della salute sappiamo che il 2020 appena conclusosi è stato un punto di svolta per le nostre vite personali e professionali: l’opinione pubblica ha finalmente – anche se con alterni successi – sottolineato l’importanza degli infermieri come figura centrale del panorama sanitario. Molti colleghi sono stati dipinti finalmente come i “buoni”, protagonisti del cammino dell’eroe tipico delle epiche saghe di Gilgameš, Ulisse e Luke Skywalker.
Bregman non parla specificamente di infermieri nel suo libro ma porta avanti la tesi che l’umanità sia composta nel suo insieme di persone intrinsecamente buone. Ci crediamo o siamo soli in un mondo buio?
Nell’antica diatriba fra il pensiero di Thomas Hobbes (che sostiene che l’uomo allo stato naturale sia un bruto che esige la mano ferma della civiltà) e quello di Jean-Jacques Rousseau (che sottolinea come la civiltà stessa abbia rovinato l’umanità), Bregman si schiera dalla parte di Rousseau. La premessa del libro di Bregman è che l’evoluzione in un homo sapiens dal cervello sviluppato abbia richiesto un’ampia cooperazione; siamo dunque programmati per essere sociali, lavorare in gruppo e considerare cosa è meglio per la collettività. Bregman ci ricorda anche a più riprese il nostro innato desiderio di compiacere e di essere apprezzati. Morale? Siamo tutti programmati per essere persone relativamente decenti!
Forse è stata la civiltà più avanzata, la conseguente idea di proprietà privata e il principio di difesa della stessa a incrinare l’animo umano in favore dell’oscurità. Forse siamo ormai talmente pronti a credere al peggio dell’umanità che la nostra tendenza naturale è quella di intravedere ogni frammento di prova a sostegno della sua innata brutalità. Bregman mostra uno scenario diverso, sostenendo che quando ci aspettiamo di meglio dalle persone, molto spesso la profezia si auto-avvera.

Gianluca Conte

RN, Fondazione IRCCS “Ca’ Granda” Ospedale Maggiore Policlinico Milano, Italia
RN. Ca’ Granda Hospital, Italy