Core competences dell’infermiere di area medica: dalle competenze avanzate alle fundamental care

Core competences of the nurses involved in medical wards: from advanced nursing to fundamental care

Il dibattito sulle competenze avanzate infermieristiche sta diventando di uso comune nella comunità scientifica internazionale e nazionale. Possiamo identificare la pratica avanzata come una fusione del sapere infermieristico, all’interno della formazione universitaria, come sua massima espressione; si ottiene così una clinica avanzata infermieristica, in grado di rispondere ai bisogni di salute del singolo e della collettività (Pulcini, Jelic, Gul, & Loke, 2010). All’estero il concetto di competenza avanzata risale storicamente agli anni ’60. L’International Council of Nursing ha definito l’Advanced Nursing Practitioner “l’infermiere abilitato all’esercizio della professione che ha acquisito conoscenze esperte di base, capacità decisionali complesse e competenze cliniche per lo sviluppo della pratica, le cui caratteristiche dipendono dal contesto e/o dal Paese nel quale esercita”. ICN raccomanda il possesso di un titolo universitario post-base, master o dottorato in ambito clinico (Brugnolli, Campagna, Dellorusso, Forni, & Milani, 2016). In seguito alle mutate esigenze delle popolazioni, molte nazioni si sono dotate di infermieri con competenze cliniche avanzate, in seguito, svariati studi hanno documentato effetti positivi sui pazienti (Donald et al., 2013; Morilla-Herrera et al., 2016). In Italia, il dibattito in merito è relativamente recente e, sul piano legislativo, sono vari i riferimenti, che sono andati a normare le competenze avanzate nella professione infermieristica:

• D.M. 739/94: “Profilo Professionale dell’Infermiere” nel comma 5, viene identificata per la formazione infermieristica post-base per l’area medica viene identificata l’area geriatrica. (Ministero della Sanità, 1993)
• Legge 43/2006: vengono identificati nell’art.6 i professionisti specialisti in possesso del master di I livello per le funzioni specialistiche.
• CCNL art.16 e 23 (2016-2018): nel comma 8 dell’art 15, vengono introdotte due figure nuove, che sono il:

  • Professionista Esperto, colui che “ha acquisito competenze avanzate attraverso percorsi formativi complementari regionali ed attraverso l’esercizio di attività professionali riconosciute dalle stesse regioni”.
  • Professionista Specialista colui che “è in possesso del master specialistico di primo livello di cui l’art 6 del 43/06”

• DGR n. 1580 della Regione Veneto del 29/10/2019: indentifica a livello operativo, l’attuazione di corsi riconosciuti, i quali danno la possibilità di acquisire una qualifica di riconoscimento nelle competenze avanzate, assegnando anche l’area medica nell’assetto clinico-assistenziale.
• Conferenza dei Presidenti delle Regioni il 20 febbraio 2020: il documento specifica come le aziende sanitarie dovranno riconoscere le competenze avanzate e prevede tre livelli in base all’esperienza professionale maturata e/o alla formazione per i professionisti specialisti/professionisti:

  • Competenza di livello base: del professionista sanitario neo-inserito in una specifica area;
  • Competenza di livello 1: maturata dal professionista sanitario a seguito di esperienza professionale in una particolare area, anche attraverso formazione specifica;
  • Competenza di livello 2: maturata dal professionista che ha sviluppato competenza di livello 1 e che acquisisce competenze avanzate con percorsi formativi complementari regionali, oppure quella maturata dal professionista sanitario che già opera in contesti che richiedono l’impiego delle competenze avanzate e che ha frequentato percorsi formativi riconoscibili come equivalenti ai percorsi di formazione complementare regionale oppure quella maturata dal professionista in possesso del master di 1 livello.

La necessità di dare omogeneità di crescita professionale avviene anche attraverso la nascita di associazioni infermieristiche che vadano a concentrarsi sulle diverse specialità, tra queste vi è l’associazione A.N.I.M.O. (Associazione Nazione Infermieri Medicina Ospedaliera) che già da diversi anni rappresenta la voce dei professionisti che s’interfacciano nelle aree mediche. Nella sezione della mission dell’associazione A.N.I.M.O. l’infermiere di Medicina Interna “deve quindi essere quel professionista che: riesce a leggere i bisogni assistenziali dei propri utenti, riesce a mettere in atto metodologie di prevenzione su vasta scala, cura l’ingresso e l’organizzazione della degenza, costruisce un percorso diagnostico terapeutico complesso, gestisce problematiche terapeutiche, gestisce autonomamente situazioni di emergenza ed affronta situazioni difficili di confronto costante con la sofferenza e la morte”. L’associazione di propone di:

  • Promuovere ed organizzare iniziative, come riunioni, incontri scientifico-culturali, congressi, predisposizione e implementazione di linee guida, allo scopo di incentivare e migliorare la cultura e la preparazione infermieristica nel campo della Medicina Interna
    Promuovere e favorire l’istituzione e la realizzazione di corsi di perfezionamento e di aggiornamento d’interesse internistico.
    Collaborare con le Autorità politiche ed amministrative nella promozione e nello sviluppo d’iniziative atte a migliorare le strutture ospedaliere di Medicina Interna, con particolare riguardo alle tematiche assistenziali.
  • Promuovere la ricerca infermieristica nel campo dell’organizzazione assistenziale ospedaliera al malato internistico.
  • Realizzare programmi annuali d’attività formativa ECM (Educazione Continua in Medicina) per l’aggiornamento professionale e la formazione permanente degli associati, nel rispetto dei criteri e dei limiti stabiliti dalla normativa nazionale e regionale, secondo quanto indicato dalla
  • Commissione Nazionale per la Formazione Continua in Medicina e dall’Unione Europea.

In quest’ottica, il cambiamento della professione infermieristica è dettato, da un lato, dall’evoluzione dei bisogni dei cittadini e dall’altro, dall’evoluzione e dalle nuove richieste organizzative del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). I bisogni dei cittadini, con problemi di salute sempre più caratterizzati da cronicità e disabilità, durante il lungo periodo di vita delle persone, richiedono competenze sempre più complesse e diversificate, di natura anche diversa rispetto al passato. (Gatta & Pentella, 2018) L’ideologia, che l’infermiere di area medica, non necessiti di una formazione avanzata, risulta ormai superata. Difatti alcuni atenei hanno riconosciuto l’importanza di competenza avanzate in infermieristica medica, creando dei Master di I livello. Ad esempio l’Università degli Studi del Piemonte Orientale, nell’anno accademico 2015/2016 e replicato nell’ a.a. 2017/2018, ha istituito un master di I livello denominato “Assistenza Infermieristica in Area Medica: nursing della complessità, cura e assistenza nell’instabilità cronica”. Esso si colloca in una situazione sanitaria in continua evoluzione, in cui diventa essenziale lo sviluppo di competenze avanzate, finalizzate a individuare e risolvere il bisogno di assistenza infermieristica, nell’ambito della sempre più crescente popolazione fragile e instabile.

 

FUNDAMENTAL CARE – CURE ESSENZIALI

Nel campo della continua ricerca della definizione e riconoscimento della specializzazione infermieristica, svariati ricercatori si sono posti come obiettivo il recupero, di quello che viene definito il core del nursing. Nel 2006 uno studio di Kalish e colleghi ha, per esempio, analizzato quali sono le “Cure infermieristiche mancate”, (le cosìdette missed care); dallo studio è emerso che determinate componenti dell’infermieristica venivano troppo spesso tralasciate; tra queste vi sono: deambulazione, variazione della postura, nutrizione, educazione, pianificazione delle dimissioni, supporto emotivo, documentazione e sorveglianza. (Kalisch, 2006). Le motivazioni per le quali non vengono garantite determinate cure possono essere imputabili alla iniqua distribuzione dei carichi di lavoro, alla politica di riduzione dei costi in ambito sanitario, e alla conseguente riduzione del personale, con drammatici effetti che possono arrivare ad incidere persino sull’aumentata mortalità al diminuire della ratio infermiere/paziente. (Aiken et al., 2014) Queste cure mancante, hanno creato un movimento che miri a tornare alle Fundamental Care come sintomo del riappropriarsi della professione infermieristica.
L’ International Learning Collaborative (ILC), è l’associazione che più si sta occupando di fornire evidenze mirate sull’utilizzo delle Fundamental Care, esse sono le “azioni da parte dell’infermiere che rispettano e si concentrano sui bisogni essenziali di una persona per garantire il loro benessere fisico e psicosociale”. Queste esigenze vengono soddisfatte sviluppando un rapporto positivo e di fiducia con la persona che viene curata e con la sua famiglia / caregivers (Feo et al., 2018), con esse si realizza l’essenza del nursing: “essere con la persona assistita”. Recentemente in Italia la risposta più prossima è quella del movimento “Back to Basics”, proposto dall’associazione A.N.I.A.R.T.I (Associazione Nazionale Infermieri di Area Critica) che nel 2018, si è proposta come promotore del recupero delle cure essenziali infermieristiche (Giusti, 2018). Le fundamental care, non devono essere viste nell’ottica del – troppo spesso citato – “demansionamento”, ma la loro identificazione nelle cure infermieristiche di “base”, suggerisce qualcosa che si apprende aprioristicamente e come facente parte delle competences di ogni professionista. Pertanto, l’infermiere può e deve azionare direttamente le fundamental care, svolgendo al contempo attività di formatore o consulente. (Palese, Mattiussi, Fabris, Caruzzo, & Achil, 2019) La dicotomia tra fundamental care e competenza avanzate, non deve essere una mera distinzione tra competenze di serie A o di serie B, esse coesistono, e devono costituire il fine di ogni singolo professionista.

BIBLIOGRAFIA

  • Aiken, L. H., Sloane, D. M., Bruyneel, L., Van Den Heede, K., Griffiths, P., Busse, R., … Sermeus, W. (2014). Nurse staffing and education and hospital mortality in nine European countries: A retrospective observational study. The Lancet. https://doi.org/10.1016/S0140-6736(13)62631-8
  • Brugnolli, A., Campagna, S., Dellorusso, C., Forni, C., & Milani, A. (2016). I bisogni di competenza specialistica percepiti dagli infermieri. Assistenza Infermieristica e Ricerca, 35(3), 122–127.
  • Donald, F., Martin Misener, R., Carter, N., Donald, E. E., Kaasalainen, S., Wickson Griffiths, A., … DiCenso, A. (2013). A systematic review of the effectiveness of advanced practice nurses in long term care. Journal of Advanced Nursing, 69(10), 2148–2161.
  • Feo, R., Conroy, T., Jangland, E., Muntlin Athlin, Å., Brovall, M., Parr, J., … Kitson, A. (2018). Towards a standardised definition for fundamental care: A modified Delphi study. Journal of Clinical Nursing. https://doi.org/10.1111/jocn.14247
  • Gatta, C., & Pentella, G. (2018). Nursing clinical competence in area medica. Italian Journal of Medicine, 1–83.
  • Giusti, G. D. (2018). Reinterpretare l’assistenza in Area Critica: una strada per il futuro. Scenario, 35(2), 3–4.
  • Jackson, D., & Kozlowska, O. (2018). Fundamental care—the quest for evidence. Journal of Clinical Nursing. https://doi.org/10.1111/jocn.14382
  • Kalisch, B. J. (2006). Missed nursing care: A qualitative study. Journal of Nursing Care Quality. https://doi.org/10.1097/00001786-200610000-00006
  • Ministero della Sanità, I. M. (1993). Regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’infermiere. Testo, (517).
  • Morilla-Herrera, J. C., Garcia-Mayor, S., Martín-Santos, F. J., Kaknani Uttumchandani, S., Leon Campos, Á., Caro Bautista, J., & Morales-Asencio, J.
  • M. (2016). A systematic review of the effectiveness and roles of advanced practice nursing in older people. International Journal of Nursing Studies. https://doi.org/10.1016/j.ijnurstu.2015.10.010
  • Palese, A., Mattiussi, E., Fabris, S., Caruzzo, D., & Achil, I. (2019). The ‘Back to the Basics’ movement: Return to the past or sign of a ‘mature’ nursing? Assistenza Infermieristica e Ricerca. https://doi.org/10.1702/3129.31110
  • Pulcini, J., Jelic, M., Gul, R., & Loke, A. Y. (2010). An international survey on advanced practice nursing education, practice, and regulation. Journal of Nursing Scholarship, 42(1), 31–39.
  • DELIBERA DELLA GIUNTA REGIONALE Veneto n. 1580 del 29/10/2019
  • Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro relativo al personale del comparto sanità Triennio 2016/2018 a cura dell’agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN) e confederazioni sindacali
  • https://www.scuolamed.uniupo.it/sites/default/files/elfinder_library/Master/AIAM/2018/dr_assistenza_infermieristica_medica.pdf
  • Associazione Nazionale Infermieri di Area Critica. Back to basic in area critica. Acts of conference 2018. Available from: https://www.aniarti.it/wp-content/uploads/
  • 2018/06/Programma-preliminare_Aniarti-2018.pdf
  • https://www.associazione-animo.it
  • LEGGE 1 febbraio 2006, n. 43 “Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione e delega al Governo per l’istituzione dei relativi ordini professionali.” (GU Serie Generale n.40 del 17-02-2006)
primavera

Emanuele Primavera

Infermiere, Reparto di Medicina, AUSL Romagna, Ospedale “Infermi” (Rimini)
RN, Medical ward, AUSL Romagna, “Infermi” Hospital (Rimini, Italy)
Pruneti

Lorenzo Pruneti

Infermiere, Reparto di Medicina, Azienda Ospedaliera Universitaria Senese (Siena)
RN, Medical ward, Azienda Ospedaliera Universitaria Senese (Siena, Italy)
ktm1989@alice.it