Un progetto internazionale tra l’ordine delle professioni infermieristiche e l’Iraq: la musica oltre ogni confine

An international project between the nursing professions order and Iraq: music beyond all borders

 

RIASSUNTO

Introduzione. Nell’assistenza sanitaria pediatrica, le metodiche di cura complementari come l’applicazione di interventi musicali, sono una risorsa promettente da integrare alle tradizionali opzioni di trattamento medico, al fine di facilitare il recupero e il benessere. Nelle Terapie Intensive Neonatali e Pediatriche, gli ambienti fisici sono costantemente saturi di suoni e rumori, ai quali si aggiunge una deprivazione sensoriale ed ambientale significativa. Tale deprivazione se protratta nel tempo può portare ad un danno neurologico e percettivo del paziente. Gli interventi musicali applicati nei reparti ospedalieri permettono di essere beneficiati sia dai pazienti che dal personale sanitario, inducendo in entrambi anche un significativo riequilibrio fisiologico, oggi verificato da numerosi studi clinici. Lo stato di benessere indotto dalla musica viene così condiviso dagli ascoltatori stimolando relazioni empatiche e una comunicazione più efficace. Quindi l’applicazione di interventi musicali può diventare uno strumento perfetto per attuare un “piano di cura assistenziale” integrato. Questo richiede la preparazione e la formazione di personale sanitario in grado di applicare in modo competente gli interventi musicali, ampliando le loro conoscenze e competenze professionali per realizzare un approccio alla cura più valido e completo. Metodi. Lo studio ha un disegno quasi-sperimentale pre-post test. Nello studio sono stati inclusi tutti gli infermieri delle Terapie Intensive dell’Hevi Paediatric Teaching Hospital di Duhok – Iraq. Le conoscenze dei partecipanti al corso di formazione (Marzo 2021) sono state indagate attraverso un questionario a risposta multipla a diverso livello tassonomico, con domande inerenti alle tematiche affrontate nel corso formativo, lo stesso strumento è stato utilizzato come pre e post test. Risultati. 21 soggetti, 18 infermieri e 3 ostetriche che lavorano in Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica hanno partecipato al corso di formazione. Dall’analisi effettuata emerge un miglioramento statisticamente significativo (p<0.0001) tra i risultati mediani del pre-test e quelli del post-test. Il pre-test presenta una mediana di 4(2), il post-test di 9(2), si evince che c’è stato un miglioramento tra i risultati dal primo e al secondo test. Discussione. Lo studio dimostra che il corso ha avuto effetti positivi nel migliorare le conoscenze e le competenze dello staff curdo: il punteggio mediano del pre-test era inferiore a 6, quindi la valutazione delle conoscenze risultava insufficiente, mentre nel post-test ha raggiunto livelli di sufficienza o superiori (≥ 6) (p<0.0001). Conclusioni. Gli infermieri curdi hanno acquisito nuove conoscenze e competenze: hanno appreso che la musica può indurre significativi effetti fisiologici, positivi ed importanti effetti pedagogici, che “annulla le distanze” e migliora la capacità comunicativa. Nella condivisione dell’esperienza sonoro/musicale hanno creato rapporti empatici e una comunicazione più efficace, al di là delle parole, delle differenze di credo religioso o di livello culturale. Parole Chiave. musicoterapia, Terapia Intensiva Pediatrica, Terapia Intensiva Neonatale, formazione, operatori sanitari, Kurdistan Iracheno

 

ABSTRACT

Introduction. In pediatric healthcare, complementary care methods such as the application of musical interventions are a promising alternative to integrating with traditional medical treatment options to facilitate recovery and well-being. In Neonatal and Pediatric Intensive Care, physical environments are constantly saturated with sounds and noises, which is added significant sensory and environmental deprivation. This deprivation, if prolonged over time, can lead to neurological and perceptual damage to the patient. The musical interventions applied in hospital wards can be benefited by both patients and health personnel, inducing in both also a significant physiological rebalancing, now verified by numerous clinical studies. The state of well-being induced by music is shared by listeners by stimulating empathic relationships and more effective communication. Therefore, the application of musical interventions can become a perfect tool to implement an integrated “care plan”. This requires the preparation and training of health personnel capable of competently applying musical interventions, expanding their knowledge and professional skills to achieve a more valid and complete approach to care. Methods. The study has a pre-post test quasi-experimental design. The study included all the ICU nurses of the Hevi Pediatric Teaching Hospital in Duhok – Iraq. The knowledge of the participants in the training course (March 2021) was investigated through a multiple-choice questionnaire at different taxonomic levels, with questions related to the issues addressed in the training course; the same tool was used as a pre and post-test. Results. 21 subjects, 18 nurses and 3 midwives who work in Neonatal and Pediatric Intensive Care attended the training course. The analysis carried out shows a statistically significant improvement (p <0.0001) between the median results of the pre-test and those of the post-test. The pre-test has a median of 4 (2), the post-test of 9 (2), it is clear that there was an improvement between the results from the first and second test. Discussion. The study shows that the course had positive effects in improving the knowledge and skills of the Kurdish staff: the median score of the pre-test was less than 6, so the assessment of knowledge was insufficient, while in the post-test, it reached levels of sufficiency or higher (≥ 6) (p <0.0001). Conclusion. Kurdish nurses have acquired new knowledge and skills: they have learned that music can induce significant physiological, positive and important pedagogical effects, which “cancels distances” and improves communication skills. In sharing the sound / musical experience, they created empathic relationships and more effective communication, beyond words, of differences in religious belief or cultural level. Keywords. Music therapy, Pediatric Intensive Care, Neonatal Intensive Care, training, health workers, Iraqi Kurdistan.

 

INTRODUZIONE

La musica nasce con l’uomo ed è presente in ogni età e cultura; già nella vita intrauterina, l’individuo è sottoposto a sollecitazioni fatte da vibrazioni e suoni che il corpo della madre riceve e gli trasmette. La musica permette l’espressione delle emozioni, funge da stimolo nelle attività psicomotorie, permette di attivare più aree cerebrali sia in base a stimoli interni e sia stimoli ricevuti dall’ambiente esterno (Di Nasso, et al., 2016). Recenti studi scientifici hanno dimostrato che ascoltare un certo tipo di musica, composta con criteri selezionati, porta ad un riequilibrio dei sistemi biologici fondamentali, legati alla funzione neurovegetativa, come la frequenza cardiaca e respiratoria, la pressione arteriosa, la funzione endocrina e i parametri neurofisiologici cerebrali (Modesti, et al., 2010; Modesti, et al., 2015). L’utilizzo di un intervento musicale, eseguito attraverso la somministrazione di musica registrata, da parte di un caregiver o del personale infermieristico, è una metodologia facilmente applicabile, di basso costo, non invasiva e facilmente incorporabile nel piano assistenziale dei pazienti in qualsiasi fascia di età. Nelle Terapie Intensive gli ambienti sono costantemente saturi di suoni e rumori, ai quali si aggiunge una deprivazione sensoriale ed ambientale significativa. Tale deprivazione se protratta nel tempo può portare ad un danno del processo intellettuale e percettivo del paziente (Haltling, et al., 2013). Diversi studi clinici, hanno dimostrato l’efficacia della musicoterapia nelle Terapie Intensive Neonatali e Pediatriche, per migliorare lo stato di ansia e paura del neonato e nel bambino, stabilizzare i parametri fisiologici, diminuire la percezione del dolore e aumentare il confort (Stegemann, et al., 2019; Haltling, et al., 2013). Per questo motivo si può dedurre che gli interventi musicali, possono diventare una grande risorsa di benessere, riequilibrio, supporto e cura, per i piccoli pazienti che affrontano l’esperienza della malattia e dell’ospedalizzazione (Loewy, et al., 2013). La musica agisce attraverso un sentire, che va oltre il sentire acustico, promuovendo fenomeni curativi, non solo sul piano fisiologico, ma soprattutto su quello psicologico, emotivo e cognitivo con un conseguente e importante effetto pedagogico sui pazienti, sugli operatori e sui caregiver. L’Associazione Italiana per la Solidarietà tra i Popoli (AISPO) nasce nel 1984 con lo scopo di portare cure e assistenza nei paesi in via di sviluppo: è inquadrata come Organizzazione non Governativa (ONG) con sede operativa all’interno dell’Ospedale San Raffaele di Milano (AISPO, s.d.).Uno dei più importanti progetti di questa ONG, riguarda la Regione Autonoma del Kurdistan in Iraq che, comprende 4 dei 19 Governatorati in cui è suddiviso il paese: si stima che al 2008, data dell’ultimo censimento, la popolazione curda (4 – 5 milioni) rappresentava circa il 12-15% del totale dei cittadini iracheni (circa 31 milioni) ed è quindi considerata “una significativa minoranza etnica non araba” (Ju Li, 2016). Il normale bacino di utenza nel Governatorato di Duhok era di circa 1,5 milioni di persone mentre dopo le recenti crisi (2015-2016) se ne stimano oltre 2 milioni, di cui oltre 500.000 sfollati iracheni e oltre 100.000 rifugiati siriani (Annual Report DGoH Duhok, 2019).
La popolazione pediatrica è quindi a sua volta proporzionalmente aumentata, andando a gravare sulle strutture/servizi presenti nella città di Duhok, tra cui l’Ospedale Pediatrico Hevi Teaching Hospital.
Negli anni AISPO ha attivato, con il sostegno di diversi donatori, 7 progetti all’interno dell’Hevi Hospital e ha formato tutto il personale delle Terapie Intensive Neonatali e Pediatriche secondo Linee Guida, protocolli e standard Europei. L’obiettivo dello studio è di valutare gli effetti di un intervento formativo, indirizzato agli infermieri sull’apprendimento di nuove conoscenze e competenze finalizzate all’ applicazione di interventi musicali nelle Terapie Intensive, in un progetto internazionale in collaborazione con l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Milano – Lodi – Monza e Brianza.

MATERIALI E METODI

Disegno di studio
Lo studio è di tipo quasi sperimentale pre-post test su campioni non differenti.

Setting
La città di Duhok è la principale del Governatorato di Duhok, una delle più importanti nella regione del Kurdistan del nord dell’Iraq, vicino al confine siriano e turco. L’Hevi Pediatric Teaching Hospital dispone di 190 posti letto: 29 per le Unità di Terapia Intensiva, 111 per reparto di pediatria, 26 per il Pronto Soccorso e 24 per il reparto di chirurgia pediatrica. L’Hevi Hospital è l’unico ospedale di terzo livello dell’intera provincia, in questo ospedale vengono trasferiti tutti i pazienti in condizioni critiche o in pericolo di vita (circa un milione di persone dipendono dai servizi di questo ospedale). Nel 2015 è stata aperta l’Unità di Terapia Intensiva Pediatrica (PICU) con 6 posti letto, seguita dall’Unità di Terapia Intensiva Neonatale (NICU) con 9 posti letto. In NICU sono ammessi neonati prematuri e neonati da 0 a 30 giorni e in PICU da 31 giorni a 16 anni in condizioni critiche e bisognose di cure avanzate. L’interno delle Terapie Intensive lavorano in totale 26 infermieri, con un rapporto infermiere paziente 1:3.

Campione
Il campione è costituito dai partecipanti al corso di formazione dal titolo “Music therapy between science culture and spirituality: a pilot project in the ICUs between Italy and Iraq”. Per cui, l’approccio utilizzato per il campionamento è di tipo non probabilistico. Il corso è stato eseguito all’Hevi Paediatric Teaching Hospital di Duhok, nel Kurdistan Iracheno. Sono stati inclusi nello studio tutti i soggetti che hanno partecipato alla formazione con una qualifica di infermiere ed ostetriche. Dal campione sono stati esclusi ai fini della raccolta dati statistica i soggetti che non hanno partecipato integramente al corso di formazione e il personale non proveniente dalle Terapie Intensive. Gli infermieri che hanno partecipato alla formazione, erano neofiti della materia trattata.

Intervento: corso formativo
L’evento formativo è stato condotto in modalità di Formazione a distanza in modalità sincrona, suddiviso in 2 giornate di formazione per un totale di 6 ore. I docenti esperti, sono stati collegati dall’Italia, e le loro argomentazioni venivano tradotte in simultaneo in lingua inglese e curda. Tutti i documenti consegnati ai partecipanti sono stati tradotti in lingua inglese e curda. I contenuti del corso vertevano sia su argomenti generali di base, come la storia della musicoterapia e i suoi fondamenti teorici, sia sulle tipologie di intervento e le attuali applicazioni di tipo terapeutico, pedagogico e riabilitativo soprattutto per quanto riguarda la clinica in ambito pediatrico ospedaliero. A rinforzo degli argomenti trattati, i docenti hanno utilizzato video esemplificativi testimonianti l’efficacia della musicoterapia applicata in alcune realtà italiane che hanno adottato tecniche di intervento musicale con la respirazione lenta e l’apprendimento di tecniche vocali.

Raccolta dati
La raccolta dati è avvenuta attraverso la compilazione di un test di 10 domande a risposta multipla a diverso livello tassonomico punteggi superiori a 6, che indicavano un valore positivo. Le domande riguardavano gli argomenti trattati durante il corso formativo. Il medesimo test è stato somministrato in fase di pre e post test al fine di valutarne la ricaduta formativa del corso frequentato e l’acquisizione delle competenze relative agli argomenti forniti. Tutti i questionari sono stati valutati in blind con codifica alfanumerica per la valutazione della variabile di apprendimento personale. I Test sono stati formulati su supporto cartaceo ed inseriti in database appositamente costituito.

 

ANALISI STATISTICA

Le caratteristiche del campione vengono analizzate utilizzando frequenze e percentuali assolute per i dati di scala nominale. I dati quantitativi non distribuiti normalmente sono riportati utilizzando il range mediano e interquartile, in caso di distribuzione normale la misura della tendenza centrale utilizzata è la media, l’indice di dispersione è la deviazione standard. Il confronto tra i dati raccolti al tempo 0 (pre-test) e al tempo 1 (post-test) è stato effettuato attraverso il test U di Mann-Whitney. I test statistici sono eseguiti con un livello di significatività α <0.01.

 

CONSIDERAZIONI ETICHE

Il presente studio è stato sviluppato in conformità ai principi etici internazionali ed è stato garantito il rispetto per la riservatezza e l’anonimato dei dati dei partecipanti. Il consenso all’utilizzo dei dati raccolti ai fini dello studio di ricerca è stato richiesto in forma scritta al Direttorato Generale della Sanità di Duhok.

 

RISULTATI

Al corso di formazione hanno partecipato 21 operatori sanitari, (N=18 [86%]) infermieri e (N=3 [14%]) ostetriche. (N=11 [52%]) provenienti dalla Terapia Intensiva Pediatrica e (N=10 [48%]) dalla Terapia Intensiva Neonatale. L’età media degli operatori è 25 anni e l’età media di esperienza lavorativa in ambito neonatale/pediatrico è di 4 anni. Sulla base dell’analisi delle domande effettuate ai neofiti nel pre-test hanno risposto correttamente al 4,1% mentre, nel post-test all’8,8%; con una differenza sostanziale di circa 4,7 domande corrette per individuo. Nel pre-test nessuno degli infermieri ha risposto correttamente a tutte le domande mentre, nel post-test 5 infermiere hanno eseguito tutte le domande correttamente (Grafico1).

Il punteggio più basso ottenuto nel pre-test è stato di 1 domanda corretta su 10, mentre il punteggio più alto è stato di 7. Nel post-test il punteggio più basso è stato di 8 domande corrette per 9 infermieri mentre, quello più alto è stato tutte le domande corrette (10) per 5 infermieri. Il pre-test presenta una mediana di 4(2), il post-test di 9(2), emerge un miglioramento statisticamente significativo (p<0.0001) tra i risultati del pre-test e quelli del post-test (Grafico 2).

 

 

DISCUSSIONE

Il presente studio è il primo a riportare dati sugli effetti positivi di un percorso di formazione nella Regione del Kurdistan Iracheno, sul tema della musicoterapia in un ospedale pediatrico. Tutti gli infermieri all’interno delle Terapie Intensive erano neofiti e senza nessuna conoscenza e competenza riguardante la musicoterapia. I risultati di questo progetto comprova che il corso di formazione svolto ha avuto un effetto positivo nel migliorare le conoscenze e le competenze, possedute dagli operatori sanitari che vi hanno partecipato. All’interno dei corsi sono state utilizzate diverse metodologie formative: la lezione frontale per alcuni contenuti teorici, la discussione di articoli scientifici e una parte pratica. L’uso di metodologie attive ha favorito il miglioramento del livello di conoscenza sui temi trattati. Lo studio dimostra che il punteggio mediano del pre-test era inferiore a 6, quindi la valutazione delle conoscenze risultava insufficiente. Il post-test, invece, presenta un punteggio mediano superiore a o uguale a 6, ritenuto il livello di sufficienza. I valori di punteggio totale al I e II test e la loro differenza è statisticamente significativa quindi, si puoi affermare che c’è stato un miglioramento tangibile della preparazione infermieristica ai due time points. Va ricordato che uno dei punti di forza di questo progetto e dei risultati ottenuti è il contesto, il setting non era favorevole e di certo, non ci si aspettava i risultati che si sono ottenuti. È anche vero che il numero di persone formato non è stato elevato e che questo può comportare un impatto meno evidente. La valutazione del corso è stata ottima, sia per i contenuti che per la parte formativa, gli infermieri curdi hanno chiesto la possibilità di effettuare altri corsi per approfondire ulteriormente l’argomento trattato. I limiti di questo studio riguardano il campionamento che non è stato effettuato in modo casuale poiché sono stati reclutati per l’applicazione degli interventi musicali, tutti gli operatori sanitari che hanno partecipato al corso. Il numero del campione è ridotto e lo studio è monocentrico, per questo motivo, i dati sono da interpretare con prudenza.

 

CONCLUSIONI

Il feedback generale del progetto è stato molto positivo, sia per gli infermieri curdi che per i professionisti italiani che hanno eseguito la formazione a distanza. Sia i formatori che i discenti si sono confrontati con una nuova realtà, quella culturale e religiosa, questa è stata un’esperienza unica per tutti loro, che ha permesso un interscambio professionale e culturale reciprocamente arricchente. Gli infermieri curdi, hanno appreso che la musica “annulla le distanze”; nella condivisione dell’esperienza sonoro/musicale hanno creato rapporti empatici e una comunicazione più amorevole ed efficace, aldilà delle parole, delle differenze di credo religioso o di livello culturale. Questo tipo di relazione attraverso la musica viene chiamata “neurogamia” e può veramente portare una grande differenza in abito pediatrico, dove la cura non ha solo un significato operativo, ma anche e soprattutto un valore relazionale. Attualmente all’Hevi Pediatric Teaching Hospital sono in corso 3 progetti pilota sugli effetti della musicoterapia sui neonati, sui pazienti pediatrici, sui caregives e sugli operatori sanitari.

 

RINGRAZIAMENTI

Si ringrazia l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Milano – Lodi – Monza e Brianza, in particolare a Pasqualino D’Aloia e a Barbara Cantoni, per la grande opportunità che hanno dato al personale infermieristico curdo. Si ringrazia tutto il personale delle Terapie Intensive che hanno partecipato attivamente e con entusiasmo all’attività proposta e stanno costantemente collaborando su questo progetto. Un grazie speciale va a Ella e Shantam che hanno ideato e creato delle musiche fatte ad hoc per i pazienti pediatrici, per alleviare le loro sofferenze e ansie.

BIBLIOGRAFIA

  • AISPO. (n.d.). Retrieved from http://aispo.org/it/home/
  • Di Nasso L., Nizzardo A., Pace R., Pierleoni F., Pagavino G., Giuliani V. Influences of 432 Hz Music on the Perception of Anxiety during Endodontic Treatment: A Randomized Controlled Clinical Trial. J Endod. 2016 Sep;42(9):1338-43.
  • Directorate General of Health Duhok (2018). Annual Review 2017.
  • Hartling L, Newton AS, Liang Y, Jou H, Hewson K, Klassen TP, Curtis S. Music to reduce pain and distress in the pediatric emergency department: a randomized clinical trial. JAMA Pediatr. 2013 Sep;167(9):826-35. doi: 10.1001/jamapediatrics.2013.200. PMID: 23857075 Clinical Trial.
  • Hartling L, Newton AS, Liang Y, Jou H, Hewson K, Klassen TP, Curtis S. Music to reduce pain and distress in the pediatric emergency department: a randomized clinical trial. JAMA Pediatr. 2013 Sep;167(9):826-35. doi: 10.1001/jamapediatrics.2013.200. PMID: 23857075 Clinical Trial.
  • Ju-Li S, Flaxman A, Lafta R, Galway L, Takaro T, Burnham G, Hagopin A, (2016), “A novel method for verifying war mortality while estimating Iraqi estimating Iraqi deaths for the Iran-Iraq war through operation desert storm (1980-1993)” Plos One 11(10): e0164709.
  • Loewy J, Stewart K, Dassler AM, Telsey A, Homel P. The effects of music therapy on vital signs, feeding, and sleep in premature infants. Pediatrics. 2013 May;131(5):902-18. doi: 10.1542/peds.2012-1367. Epub 2013 Apr 15. PMID: 23589814
  • Modesti PA., Ferrari A., Bazzini C., Costanzo G., Simonetti I.,Taddei S., Annibale Biggeri; Gianfranco Parati; Gian FrancoGensini; Saulo Sirigatti. “Psychological predictors of the antihypertensive effects of music-guided slow breathing”J Hypertens 2010; 28:1097-1103
  • Modesti PA., Ferrari A., Bazzini C., Boddi M. “Time sequence of autonomic changes induced by daily slow-breathing sessions.”Clin Auton Res. 2015 Apr;25(2):95-104
  • Stegemann T, Geretsegger M, Phan Quoc E, Riedl H, Smetana M. Music Therapy and Other Music-Based Interventions in Pediatric Health Care: An Overview. Medicines (Basel). 2019 Feb 14;6(1):25. doi: 10.3390/medicines6010025. PMID: 30769834; PMCID: PMC6473587

Federica Buzzi

Responsabile formazione clinica terapie intensive pediatrica e neonatale – progetto E.U. MADAD, Associazione Italiana per la Solidarietà tra i Popoli, Duhok, KR-Iraq
RN, Head of pediatric and neonatal intensive care clinical training – E.U.project MADAD, Italian Association for Solidarity among Peoples, Duhok, KR-Iraq
buzzi.federica@hsr.it

Barbara Maria Cantoni

Consigliere Ordine delle Professioni Infermieristiche Opi Mi-Lo-Mb
RN, MSN, Board member, Nursing Regulatory board for Milan, Lodi, Monza and Brianza

Antonella Ferrari

Musicoterapisti e musicisti – “curadelsuono432”
Music therapists and musicians – “curadelsuono432”

Stefano Shantam Crespan

Musicoterapisti e musicisti – “curadelsuono432”
Music therapists and musicians – “curadelsuono432

Pasqualino D’Aloia

Presidente, Ordine delle Professioni Infermieristiche Opi Mi-Lo-Mb
President, Nursing Regulatory board for Milan, Lodi, Monza and Brianza